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Itinerari

Alle pendici del Monte Amiata vi è la piccola località termale di Bagni San Filippo, conosciuta fin dall'antichità per le calde acque termali. Queste hanno creato un paesaggio unico nel suo genere di bianche formazioni calcaree, piccole cascate e vasche calde dove fare il bagno circondati dal verde rigoglioso del bosco. Grazie alla sua collocazione geografica, Bagni San Filippo è rimasto negli anni un luogo incantato dove le sue caratteristiche naturali e selvagge sono state mantenute. Grazie all’alta temperatura dell’acqua è possibile immergersi durante tutto l’anno, godendo dei suoi

L'edificio risale al '600, ma l'attuale redazione è il frutto di un intervento di ristrutturazione e adeguamento eseguito nel dicembre 2001 su progetto dell'architetto Luciano Sbrolli e dell'ingegner Enio Scapigliati. A seguito di questo intervento l'ex cinematografo è stato adibito a sala polifunzionale per convegni e spettacoli teatrali e musicali.

Fino al 1578 era chiamata la Madonna del Tribbio o Trivio ed era forse un antico tabernacolo in seguito ampliato, posto all’incrocio di tra strade: una che veniva dalla porta di Borgo, una che usciva dalla porta di Fontanella, ed una terza che andava verso le fonti di Voltaia e San Martino. La facciata a capanna presenta due lesene di trachite ai lati del portale con architrave piatto sormontato a tutto sesto, decorazione apposta nel 1896 nel corso dei lavori di ristrutturazione; sotto il culmine del tetto un piccolo

La chiesa attuale sorge su una precedente del XII secolo che era in stile romanico e con la facciata rivolta all’inverso di quella attuale. Secondo una leggenda scritta nel 1583 da Fabrizio Selvi, maestro di scuola e pubblico notaio senese, ripresa nel 1868 da Don Luigi Donati, un giovane - Agnolo Stracchi - che ritornava dalla Maremma nel 1583 si fermò a pregare nella piccola chiesa nella cui abside qualche anno prima era stata dipinta una Madonna con Bambino dal pittore Martino di Urbano. Al giovane sembrò di

Oggi chiamata Santa Maria Assunta, il nome originale le derivò dai massi incerti (saxa cuntaria), solo in apparenza, su cui fu costruita nel 1200. Di impianto semplice, alta sulla scogliera, vi si saliva dopo aver attraversato un vasto prato. Oggi è quasi irriconoscibile per l’addossamento delle cappelle e di altre costruzioni. Anche la facciata in gran parte abbattuta fu inglobata in una cappella e fu aperto l’odierno portale sulla parete sinistra dalla quale sono scomparse le finestre originarie; vi è rimasta solo una monofora cieca molto bella ed elaborata. Sulla

Questo complesso costituito da tre edifici collegati ad “U” con al centro il chiostro, fu voluto dal vescovo di Sovana nel 1278 e fu sotto la giurisdizione dei frati francescani fino alla soppressione napoleonica. Caduto Napoleone, ritornò al clero solo la Chiesa; il resto del complesso andò a privati che a loro volta lo vendettero nel 1816 alla famiglia pianese Ricci Barbini, i cui discendenti ne sono ancora proprietari. Nell’architettura esterna della chiesa è chiaramente visibile l’impostazione originaria del tetto successivamente rialzato; soluzione architettonica che, all’esterno, rende più armonioso

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